Movimento di pensiero sorto all’interno della psichiatria e
della psicoanalisi europee e nordamericane nei primi anni Sessanta del
Novecento. I principali esponenti furono Ronald Laing e David Cooper in Inghilterra, Michel Foucault e Félix Guattari in Francia, Franco Basaglia in Italia e Thomas Szasz negli Stati Uniti.
L’antipsichiatria si fonda su alcuni punti qualificanti, che fanno capo al
concetto di violenza, che l’individuo subirebbe nel nostro contesto
socioculturale: in famiglia, dove vengono inibite le potenzialità del
bambino e dell’adolescente; nella società, dove ogni manifestazione di
ribellione è etichettata come follia; nelle istituzioni terapeutiche, dove
le “cure”, in realtà, impediscono all’individuo di liberarsi da questi
condizionamenti. I diversi movimenti antipsichiatrici non negano la
sofferenza e il disagio psicologico né l’adozione, da parte di taluni
individui e in particolari condizioni, di comportamenti irrazionali o
incomprensibili, ma sostengono che tutto ciò non è il risultato di una
malattia, bensì di influenze negative dell’ambiente e di contraddizioni
sociali.
L’antipsichiatria rifiuta quindi l’idea che i disturbi mentali vadano curati
come qualsiasi altra malattia fisica; si oppone ai manicomi e a tutte le
altre forme di trattamento costrittivo; combatte il tentativo di impiegare
tecniche psicologiche o psichiatriche per la riabilitazione di soggetti
devianti.
Con il passare del tempo, la spinta innovativa e il successo
dell’antipsichiatria si sono andati progressivamente spegnendo,
parallelamente al tramonto dei contemporanei movimenti di contestazione
della fine degli anni Sessanta. All’antipsichiatria va riconosciuto il
merito di avere stimolato un serrato confronto sui rapporti fra società,
medicina e malattia mentale e, soprattutto, di avere contribuito al
rinnovamento dell’assistenza psichiatrica, additando alla pubblica opinione
i guasti gravissimi prodotti dai tradizionali manicomi
Franco Basaglia fu uno dei maggiori esponenti del movimento
dell'antipsichiatria. Convinto che le cause dello squilibrio mentale fossero da
ricercare nel disagio sociale e che i malati mentali avessero bisogno, oltre che
di cure, di essere considerati come soggetti e non come oggetti, Basaglia si
batté contro la segregazione dei malati mentali nei manicomi e negli ospedali
psichiatrici.
Franco Basaglia
Esponente di spicco dell'antipsichiatria, Ronald David Laing si impegnò in
un'appassionata battaglia contro i metodi usati dalla tradizione
psichiatrica per la cura della devianza, incentrata sulla segregazione nei
manicomi. Riconducendo il disturbo mentale alla difficoltà di relazionarsi
positivamente con l'ambiente sociale o familiare, Laing promosse, in
opposizione a qualunque trattamento costrittivo, l'affidamento dei soggetti
devianti a strutture assistenziali capaci di favorirne il reinserimento.
Ronald David Laing
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